Descrizione
Fra gli edifìci più interessanti del borgo vi è villa Soranzo, abitazione antica, fatta erigere dal cardinale Federico Caccia. Numerosi furono i passaggi ereditari di cui l'edificio fu oggetto: i marchesi Ferreri di Milano, ai quali pervenne nel 1699, famiglia che nel 1725 fece eseguire opere documentate di ristrutturazione, i conti Gallarati Scotti, i Simonetta.
Nel 1972 l'Amministrazione Comunale di Varallo Pombia acquistò l'edificio, con il parco dagli eredi della contessa Teresa Bollini Mocenigo Soranzo e lo ristrutturò per collocarvi gli uffici e la biblioteca pubblica. Nonostante i numerosi passaggi di proprietà, l'edificio è riuscito a mantenere riconoscibili i caratteri architettonici e decorativi originali. Fra questi, notevole è il vano scala, di forma ottagonale, molto elegante, decorato da statue raffiguranti le Quattro stagioni, e alcuni soffitti lignei decorati da motivi vegetali dipinti in tenui colori.
Anche le facciate interne, che si dispongono intorno ad un cortile quadrato, conservano tracce delle antiche strutture sia nelle forme delle aperture, dei balconi sia in alcuni affreschi dipinti. Essi sono costituiti da due grandi stemmi: il primo è quello di papa Innocenze XII, cioè Antonio Pignatelli, di famiglia napoletana, che fu papa dal 1691 al 1700 e nominò cardinale Federico Caccia.
Lo stemma è d'argento a tre coppe. Il secondo è lo stemma della famiglia Caccia, che è d'argento a tre fasce di rosso.
Inoltre, sempre sulla facciata interna, compaiono una bella meridiana, ancora ben conservata nei decori modanati della cornice e nei colori, e alcuni trompe l'oeil che raffigurano personaggi che si affacciano alle finestre dipinte. L'edificio è completato dal parco.
Nel 1972 l'Amministrazione Comunale di Varallo Pombia acquistò l'edificio, con il parco dagli eredi della contessa Teresa Bollini Mocenigo Soranzo e lo ristrutturò per collocarvi gli uffici e la biblioteca pubblica. Nonostante i numerosi passaggi di proprietà, l'edificio è riuscito a mantenere riconoscibili i caratteri architettonici e decorativi originali. Fra questi, notevole è il vano scala, di forma ottagonale, molto elegante, decorato da statue raffiguranti le Quattro stagioni, e alcuni soffitti lignei decorati da motivi vegetali dipinti in tenui colori.
Anche le facciate interne, che si dispongono intorno ad un cortile quadrato, conservano tracce delle antiche strutture sia nelle forme delle aperture, dei balconi sia in alcuni affreschi dipinti. Essi sono costituiti da due grandi stemmi: il primo è quello di papa Innocenze XII, cioè Antonio Pignatelli, di famiglia napoletana, che fu papa dal 1691 al 1700 e nominò cardinale Federico Caccia.
Lo stemma è d'argento a tre coppe. Il secondo è lo stemma della famiglia Caccia, che è d'argento a tre fasce di rosso.
Inoltre, sempre sulla facciata interna, compaiono una bella meridiana, ancora ben conservata nei decori modanati della cornice e nei colori, e alcuni trompe l'oeil che raffigurano personaggi che si affacciano alle finestre dipinte. L'edificio è completato dal parco.
Bibliografia
Tratto da:
Vivi la città - 2004/2005
Comuni di Borgo Ticino e Varallo Pombia
Gruppomedia - Iniziative editoriali e comunicazione
Vivi la città - 2004/2005
Comuni di Borgo Ticino e Varallo Pombia
Gruppomedia - Iniziative editoriali e comunicazione
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Via Simonetta n. 3 - Sede Comunale |
Telefono | 0321 95355 |
segreteria@comune.varallopombia.no.it | |
Web | http://www.comune.varallopombia.no.it (Apre il link in una nuova scheda) |
Apertura | Orari Apertura Uffici Comunali - da Lunedi a Venerdi 10.00/13.00, Mercoledì 16.30/18.00, Sabato 09.15/11.30 |
Tariffe | Ingresso Libero |
Mappa
Indirizzo: Via Simonetta, 3, 28040 Varallo Pombia NO, Italia
Coordinate: 45°40'1,9''N 8°38'0,2''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Galleria fotografica
Modalità di accesso
Ingresso da Via Simonetta n. 3, parcheggi adiacenti.
Ingresso da Piazza Mazzini n. 1, parcheggio interno.
Parcheggio disponibile anche nella vicina Piazza Guglielmo Marconi.